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Quando sta per compiere 57 anni, Mario parte per un viaggio verso la Repubblica del Congo insieme al giornalista Matt O'Brien per realizzare un documentario su una delle più potenti chiese cristiane del paese. L'avventura che inaugura questa svolta nella carriera di Mario è, però, anche quella di una scrittura e di una memoria che intraprendono anch'esse un viaggio, ripercorrendo la vita intensa, talvolta sconvolgente e straordinaria dell'autore. Mario d'Offizi ci parla della sua infanzia, della violenza di un padre alcolista e delle molestie subite nei vari istituti frequentati, dalla Nazareth House alla Boy's Town. Racconta anche della sua famiglia, dei fratelli e delle perdite che l'hanno marcata. Ci offre i vividi ritratti delle persone che hanno segnato e che segnano ancora la sua esistenza. Ci parla dell'esperienza nella ristorazione, attraverso cui rispolvera le sue radici italiane, e poi di quella pubblicitaria, e della sua passione costante per la scrittura. Mario racconta la sua vita e nel libro i capitoli alternano passato e presente, il viaggio della memoria accompagna la missione giornalistica. Una vita, la sua, fatta di molti dolori, ma anche di forti emozioni che la penna dello scrittore riesce a rendere sulla pagina, permettendo al lettore di leggere le ferite, i legami e le rotture che solcano gli anni dell'infanzia e della giovinezza, fino all'avventura presente, che ci offre uno spaccato di realtà e ci tiene col fiato sospeso fino alle pagine conclusive.